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Lingua cretese Lineare A
Ricerca di Angelo Di Mario
acquisita agli Atti dell' Accademia Nazionale dei Lincei
(comunicazione "1037/2001 del 01.08.2001", dott. A. Baccari)
Traduzioni segnalate su
"Archivio Glottologico Italiano, vol. LXXXVII, fascicolo II, 2002"
In molti articoli, in particolare sul libro "Lingua etrusca (percorsi)", Pubbliscoop Edizioni, Sessa Aurunca, ho esposto un sistema di progressione desinenziale in cui appaiono evidenti i meccanismi alla base di tutte le desinenze, e della loro molteplice evoluzione/involuzione; qui riproduco l'essenziale, ma sufficiente a dimostrarne la fondatezza, e l'utilità pratica a scoprire l'iter dei suoni attraverso i luoghi e i tempi:
- a) ogni lingua era costituita da poche parole monosillabiche;
- b) in seguito ogni parola veniva integrata da dimostrativi personali (-so/-mi/questo, -su/tu/codesto, -si/-se/quello) o indicativi (luce: guarda/ vedi/ questo: -sa/ -ka/ -ma/ -na/ -ta), per riferirla meglio all'oggetto dell'attenzione: lat. *LEG-i-si, LEG-i-t(i)/ LEGg-e-lui, PA-te-r, *patese/ PA-questo, MA-te-r, *matese/ MA-questa...;
- c) le particelle sono facilmente individuabili, chiarissime quelle della terza persona/ dativo singolare/ plurale: -si: -se/-ce, ...; -si-si: -s-si/-s-se...: gr. (dí-)DO-si, dor. (dí-)DO-ti 'dà-lui', lat. (de-)DI-t(i) 'dette-lui', *MON-e-si , *MON-e-ti, lat. MON-e-t(i) '(am)monisce-lui'; la terza persona plurale raddoppia la -si: -si-si/ -s-si: *leg-u-s-si, *leg-u-n-ti, leg-u-n-t 'leggono'; *leg-e-Sa-si: *leg-e-Fa-ti, *leg-e-Ba-ti, leg-e-Ba-t 'leggeva'; *leg-e-Sa-s-si: *leg-e-Fa-s-si, *leg-e-Ba-n-ti, leg-e-Ba-n-t 'leggevano'... *leg-e-su-s-si, leg-e-ru-n-t(i), *legerono(si)/ *leg(e)sero', le()ssero', *leg-i-s-se-s-si / leg-i-s-se-n-t(i) 'avessero/ avrebbero letto';
- d) i verbi si limitavano ad esprimere solo il presente; in seguito presente e passato; solo con l'accumulo delle desinenze, l'uso, le varianze, anche delle vocali intermedie, la commistione delle esperienze linguistiche di diverse etnie contigue portò al perfezionamento di un sistema complesso come quello greco, latino, sanscrito;
- e) la formulazione del pensiero può considerarsi prevalentemente aggettivale/ genitivale: gr. íppos mélas 'il cavallo nero' / *iFsos *mel-a-sos; gr. phô-s lamp-á-dos 'la luce della lampada' / *pho-(s)os *laMFa-sos, etr. LA-sa 'Luce/ LA-re'; lat. lib-e-r po-e-ta-e 'la corteccia/ pellicola / libro del poeta', *lib-e-se *po-e-ta-se (gr. lep-í-s 'scorza, corteccia, pelle / libro'; lat. lorum / *loFrum 'correggia'); lat. sa-evi-tia lup-i 'la ferocia del lupo', *sa-ewi-sja *luposo ( *lup-o-sjo, *lup-i-jo, *lup-i-j). Da SMEA, F. V, urarteo: URU-Ardinidi nunali Ispuinini Sarduriehi Menua Ispuinihi "Alla città di Ardini vennero Ispuinini, il sarduriese (figlio di Sarduri), e Menua, l'ispuinese (figlio di Ispuini)" // *AR-di-ni-thi NU-na-si IS-pui-ni-si SAR-du-rie-si ME-nuFa IS-pui-ni-si.